Dalla concessione dell'affisso ad oggi, il mio allevamento si è proposto l'obbiettivo di allevare dei setter che soddisfino le esigenze dei cacciatori cinofili, in particolare i cacciatori di beccacce, ma nello stesso tempo un cane versatile a qualsiasi tipo di selvaggina: da utilizzare nella caccia cacciata, e nelle prove di lavoro, senza allontanarsi mai dai canoni dello standard di razza. In particolare selezionare un setter che soddisfi personalmente quelle che sono le mie esigenze di cacciatore di beccacce, ovvero un cane che abbia in primis senso del selvatico e venaticità; ma anche animus e temperamento.
Ovvero un cane che sappia soffrire alle asperità del terreno di selezione per la caccia alla beccaccia, classico dei territori della calabria ed in particolar modo del Pollino. Terreni difficili, che non concedono giornate di caccia con numeri di incontri stratosferici, ma tali da poter garantire di testare le qualità naturali di un cane e, nello stesso tempo, di metterlo a dura prova, senza mai dimenticare le qualità stilistiche e morfologiche che un setter deve possedere per appagare l'occhio soprattutto nelle giornate di magra.
Anche se l'obbiettivo primario rimane la selezione zootecnica sempre più scrupolosa nella caccia vera e nelle prove di lavoro specialistiche, "ottimo strumento" ideato dall'enci e dalle società specializzate di razza, per valutare il lavoro di allevatori ed addestratori; ma principalmente per segnalare i migliori riproduttori in modo da garantire un setter che si avvicini sempre di più allo standard di razza e soddisfi le esigenze dell'utilizzatore finale (cacciatori cinofili ed appassionati della razza).